Sony cerca di difendersi dai recenti sviluppi nell'hacking su PS3 sguinzagliando i suoi avvocati.
Direi che era prevedibile, insomma... In una situazione in cui praticamente tentare qualsiasi rimedio "tecnologico" è inutile, non rimane che affidarsi agli sciacalli.
Come tutti saprete, infatti, nelle scorse settimane gli hacker sono riusciti a scardinare completamente tutte le protezioni della console ammiraglia Sony, riuscendo a scovare addirittura le chiavi di crittografia che usa Sony stessa per rendere "autorizzati" i programmi per PS3. Ora, chiunque abbia un attimo dimestichezza con le console e con le relative protezioni antipirateria, sa benissimo che l'aver scoperto queste chiavi significa una sola cosa: la PS3 è bucata IRRIMEDIABILMENTE.
Non c'è, infatti, alcun modo per Sony di rimediare al problema. Tantomeno un rimedio software (come può essere un nuovo firmware tappabuchi). L'unico rimedio sarebbe far uscire PS4.
E quindi come hanno pensato di difendersi? Naturalmente mettendola sul piano legale.
Ecco che, nelle scorse giornate, come comunicato da Kotaku, i vari Geohot e fail0verflow sono stati raggiunti da denunce ben confezionate partite da quel di Tokyo.
Non è ancopra chiaro che cosa rischino gli hacker incriminati, ma di sicuro non si tratta di un calcetto nel sedere.
Voi come la pensate riguardo la questione? Come vi ponete di fronte ai nuovi custom firmware per PS3? Pirati o amanti dell'homebrew?