ATARI PONG

Pur non essendo, Pong, il primo "videogame" della storia, fu senza dubbio il primo videogame da sala giochi e il primo ad aver goduto di un successo di massa. Pong diete inizio allo sviluppo dell'industra del videogioco, sia relativa al mercado arcade che a quello casalingo.

L'invenzione di questo grande classico si deve ad uno studente dell'università dello Utah di nome Nolan Bushnell. Egli era deluso dai precedenti esperimenti in campo di videogame, ma restava fortemente convinto che quel tipo di esperienza elettronica fosse relamente spendibile sul mercato. Egli, dunque, raccolse forze e fondi e fondò l'Atari nel 1972. Originariamente, Brushnell avrebbe voluto che il nome della compagnia fosse Syzygy, ma sfortunatamente il nome era già di proprietà di altri. Il primo dipendente di Atari fu un tale Al Alcorn, che diovenne il primo programmatore ufficiale della compagnia. Bushnell aveva già da tempo programmato, come primo lavoro, la creazione di un gioco di guida su strada, ma dovette ripensarci quando capì che la poca esperienza, in questo capo, di Al Alcorn non avrebbe permesso un progetto di quelle dimensioni. Assegnò, dunque, ad Alcorn il compito di creare un il concept per un semplice gioco di ping-pong. Il gioco che ne venne fuori fu chiamato "Pong", sia per il suono che faceva la pallina quando sbatteva su un ostacolo, sia per il fatto che il nome "Ping-Pong" era già stato messo sotto copyright da altri.


Una schermata originale di Pong e il cabinato da sala.


Fu così che il primo Pong fu installato come prova in un bar locale. Si trattava dell'"Andy Capp's Bar" a Sunnyvale. Ecco l’esperienza come descritte nel libro ‘ZAP! The rise and fall of Atari’ di Scott Cohen:

Uno dei clienti abituali del bar si avvicinò al PONG con aria inquisitoria e osservo la palla rimbalzare silenziosamente sullo schermo. Un amico lo raggiunse. Le istruzioni dicevano: ‘Evitare che la pallina vi sfugga per un punteggio alto’. Uno di due inserì una monetina. Ci fu un ‘bip’. Il gioco era cominciato. I due osservavano imbambolati la pallina che viaggiava da un lato a un altro dello schermo, scomparendo a destra e riapparendo a sinistra, e ogni volta che lo faceva il punteggio cambiava. Adesso era sul 3 a 3 e uno dei due giocatori provo’ a muovere il suo paddle facendo andare il suo cursore dalla sua parte, il punteggio era sul 4 a 3 a suo favore quando colpì la pallina. Ci fu un suono meraviglioso: ‘PONG’, e la palla rimbalzò indietro verso l’altra parte dello schermo. 6 a 4. Quando si fu 8 a 4 il secondo giocatore capì come si usava il paddle e riuscì a rispondere poco prima di arrivare a 11 a 5 e la partita finì.

Molte monetine dopo i due riuscivano a fare scambi più lunghi e il rumore ‘pong’ prodotto dal gioco cominciava ad attrarre la curiosità degli altri avventori del bar. Il giorno dopo alle 10 di mattina c’era la fila fuori il bar Andy Capp’s per giocare a PONG. Alle 10 di sera la macchina si ruppe.

Il motivo della rottura erano i troppi gettoni incassati! Il successo del coin op fu enorme e Bushnell fu soprannominato King pong.

Bushnell originariamente aveva intenzione di vendere Pong alla compagnia Midway o alla Bally, ma dopo il successo iniziale della macchina, decise che sarebbe stata l'Atari stessa a produrre il gioco. Inutile dire che Pong ebbe un grandissimo successo in tutta la nazione, dando luogo a miriadi di imitazioni e anche ad alcuni seguiti ufficiali (come Pong Doubles - un pong in doppio con 4 giocatori). Una delle maggiori compagnie produttrici di cloni di Pong fu la Magnavox. Essa comprò i diritti per la definizione di "home videogames" (videogiochi casalinghi) in occasione della sua console Odyssey. Atari, che era intenzionata ad espeortare l'esperienza Pong anche nel mercato delle console da collegare al televisore di casa, evitò qualsiasi noia legale pagando a Magnavox la quota per lo sfruttamente dei diritti della licenza "home videogames". Il progeytto del Pong casalingo fu dapprima chiamato con il nome in codice di "Darlene", rifacendosi nome di una segretaia che lavorò in Atari per un po' di tempo. Da quel punto in poi, tutti i nomi in codice dei prodotti Atari furono chiamati con dei nomi femminili.


Un Pong Double da sala e, a destra, un Pong casalingo a due manovelle


Pong casalingo fu rilasciato nel 1975 e divenne velocemente il prodotto di punta del catalogo Sears, una azienda che aveva il compito di distribuire pong per l'Atari. La Sears contribuì in maniera sensibile al lancio mondiale del Pong, facendo divenire la casa di Brushnell una delle compagnie di maggior successo internazionale.

Il successo di Pong casalingo, spinse molte case produttrici di software a copiare l'ìdea e a sfruttare la nuova spinta che il videogame Atari aveva dato al mercato. Atari, messa alle strette dai prodotti concorrenti, decise di mettere sotto copyright il nome "Pong". Le altre compagnie continuarono nella produzione di cloni di Pong (chimandoli generalemente "Ball and Paddle games" - giochi con Palla e Racchetta), vendendoli a prezzi scontatissimi, o migliorandoli sotto molti aspetti come il supporto di 4 giocatori, migliorando i colori, la fisica o i controlli. Il mercato, quindi, fu presto saturo di sistemi mono-gioco (che contenevano solo Pong) e l'interesse della gente finì con lo scemare drasticamente: era arrivato il momento di immettere sul mercato dei nuovi sistemi, dotati di cartucce gioco intercambiabili, e in grado di produrr grafica e sonoro avanzati, rendendo Pong, di fatto, obsoleto.

Pong fece un piccolo ritorno sulle scene nel 1999 quando Hasbro Interactive (all'epoca possessore del marchio "Atari") rilasciò "Pong: The Next Level" per PC e Sony Playstation. La grafica 3D e il sonoro moderno portavano il prodotto lontano dal semplice bianco e nero del Pong originale, ma c'erano ancora due racchette e una pallina e, alla fine, Pong non è altro che questo.

Fonte: http://www.classicgaming.com

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2003 by Cloro's The Phantom Castle.