Sull'isola di Iona, al largo delle coste occidentali della Scozia, si è ripetuta una scena accaduta nel X secolo. Un uomo che abitava sull'isola uscì un giorno per tare una passeggiata. Dopo un po' notò che il paesaggio era cambiato: là dove sorgeva un piccolo abitato c'era solo la nuda scogliera. Arrivato alla spiaggia settentrionale, vide una flotta di quattordici navi vichinghe. Quando le navi presero terra, ne scesero dei Vichinghi che trucidarono un gruppo di monaci che si trovavano sulla spiaggia e poi si diressero rapidamente verso la vicina abbazia. Più tardi rìapparvero con i tesori dell'abbazia e salparono lasciando l'edificio in fiamme. Il paesaggio ritornò alla normalità e l'uomo, meravig!iatissimo, scopri poi che quella incursione era realmente avvenuta molti secoli prima.

lI 25 ottobre 1593, un soldato che si trovava in servizio di guardia nelle Filippine apparve a Città del Messico, a 15.000 km di distanza. Quando lo interrogarono, apparve confuso e disse che pochi momenti prima era al suo posto come al solito, quando il Governatore delle Filippine era stato improvvisamente assassinato. Rapporti successivi dimostrarono che il soldato aveva detto la verità.

Pochi giorni dopo la fine della prima guerra mondiale, nel novembre 1918, due soldati andavano in cerca di utensili da cucina in un'osteria vicino al confine franco-belga. All'improvviso 20 cavalieri tedeschi uscirono cavalcando silenziosamente dal bosco circostante e si scontrarono con una compagnia di soldati francesi; ma proprio quando le loro armi si toccarono, i due gruppi svanirono e la scena ritornò alla normalità. I due soldati vennero poi a sapere che in quel luogo erano sepolti parecchi soldati francesi e tedeschi rimasti uccisi nel conflitto.

Si racconta che nel 1871 la signora Guppy, una medium inglese di 127 kg di peso, fu teleportata, in sottoveste, dalla sua casa di Londra nel bel mezzo di una seduta spiritica che si stava svolgendo in un'altra parte della città. La storia di questo primo "apporto umano" divenne la barzelletta del giorno e in genere non fu creduta, nonostante che parecchie persone avessero assistito all'avvenimento.


Viaggi impossibili

Alcuni sostengono di avere sfidato tutte le leggi dello spazio e del tempo e di aver viaggiato per molti chilometri in pochi secondi, come per magia. Questo fenomeno si chiama telecinesi. Nonostante che la persona trasportata non sia generalmente in grado di controllare o di volere l'esperienza, il fatto succede a coloro che sono noti come sensitivi. Di conseguenza, si pensa che la telecinesi sia legata a facoltà paranormali e sia controllata, inconsciamente, dalla mente.
Il sensitivo israeliano Uri Geller ha sperimentato vari episodi di telecinesi. Camminava, ad esempio, nel 1973 per una strada di NewYork, quando sentì una strana forza che lo tirava verso l'alto. Dopo pochi secondi si trovò nella casa di un amico distante 60 km.
In passato si pensava che le fate fossero responsabili della sparizione improvvisa della gente. Una storia del XVII secolo racconta che un inglese, Lord Duffus, camminava nei campi vicino a casa sua. All'improvviso si trovò a Parigi, nelle cantine del re di Francia, con una coppa d'argento in mano. In seguito disse che quando era stato portato via aveva udito le parole "Horse and hattock", che secondo la credenza popolare inglese sono la formula magica che le fate usano per provocare la telecinesi.

Telecinesi di oggetti

Quando gli oggetti appaiono dal nulla o sembrano viaggiare da una stanza all'altra, vengono chiamati "apporti". Alcuni medium li producono durante le sedute spiritiche, anche se non sempre ne hanno l'intenzione, trattandosi spesso di una conseguenza secondaria e del tutto imprevista dell'attivita medianica.
Un medium inglese di nome Stainton Moses, che condusse sedute spiritiche nel decennio 1870-1880, era perseguitato da questi apporti che non riusciva a controllare. Una volta un grosso candelabro di ottone, che di solito stava in un'altra stanza, apparve nella camera dove si trovava Muses lo colpì con forza alla testa.
Pare che, ai giorni nostri, l'indiano Sai Baba sia uno dei pochi medium in grado di produrre apporti a volontà.

Un dilemma per i ricercatori

Alcuni ricercatori ritengono impossibile la tclccinesi, e imbroglioni coloro che sostengono di averla sperimentata. Anche chi è disposto a crederci trova difficile spiegare il fenomeno. Alcuni pensano che per subire questa esperienza una persona dovrebbe "smaterializzarsi o passare attraverso la barriera del tempo, o in un altra dimensione, soltanto con il potere della mente. Tutto cio e poco convincente; tuttavia ci sono troppi resoconti del fenomeno perché lo si possa ignorare.

Viaggi nel tempo

Nel 1901, due insegnanti universitarie inglesi, Charlotte Moberly e Eleanor Jourdain, stavano visitando il palazzo di Versailles, in Francia, dove Luigi XVI e Maria Antonietta vissero fino alla Rivoluzione francese del 1789. Mentre camminavano nel giardino, le due donne si sentirono stranamente depresse e "poco reali". Poi udirono un suono di musica e videro un gruppo di persone in abiti settecenteschi. Parlarono con due giardinieri vestiti in modo curioso e Miss Moberly vide seduta lì accanto una donna intenta a disegnare. C'era anche una festa di nozze alla quale le due donne parteciparono. Quel giorno però non c'erano state prove di spettacoli e neppure cortei mascherati, così che le due amiche conclusero di aver potuto gettare uno sguardo sui passato. Quando tornarono a casa scrissero un libro sulla loro esperienza: lo intitolarono Un'avventura. Molti dimostrarono scetticismo e avanzarono diverse spiegazioni del fatto. Ora sono venute alla luce nuove prove: infatti sembra che le due insegnanti abbiano descritto accuratamente fatti relativi a quel penodo della storia francese che, al momento della loro esperienza, nessuno ancora conosceva.

Registrazioni

Scene come quella sopra descritta sono generalmente legate a un luogo particolare e quando la gente vi assiste è come se accidentalmente inciampasse nel passato. Sembra che non ci siano spiegazioni razionali per questa sfida al tempo, a meno che le scene non siano "registrazioni" così vaste da coinvolgere uno spazio di parecchi chilometri.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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