Il Mondo Dell'Occulto

Introduzione

Come si può creare un rubrica riguardante il mondo dell’occulto senza parlare delle due più popolari creature della notte?

Ebbene, i primi due “mostri” che vogliamo trattare questo mese sono proprio loro, lupi mannari (o licantropi) e vampiri.

I Lupi Mannari

Il lupo mannaro (o licantropo) in termini psicologici sta ad indicare uno stato di furia e confusione, oltre che una perdita di memoria temporanea in cui la “vittima” inizia ad ululare, gridare e ringhiare aggredendo chiunque a lei si avvicini senza sapere chi è, e questo la rende pericolosa per innocenti ma anche i suoi amici, che come tutti sono diventati ignoti alla “vittima”. Inoltre, nei momenti di massima crisi, la forza del lupo mannaro aumenta in modo innaturale fino a che non diventa un’arma letale per chiunque.

Sembra che tale comportamento sia dovuto quando una persona viene esposta alla luce della luna piena.

Il primo lupo mannaro fu Licaone, infatti è da lui che discendono tutti i lupi mannari.

La vicenda di licaone è ramandata da Ovidio ne “le metamorfosi”.

Si narra che Giove, avendo udito dei terribili riti che si facevano ad arcadia, fosse andato a controllare di persona sotto false spoglie. Un giorno giunse davanti alle porte del palazzo di Licaone, chiedendo ospitalità. L’uomo acconsentì, ma solo per poi mangiare lo sfortunato ospite. Ma Licaone, sospettando un inganno, decise di mettere alla prova l’ospite.

Il giorno dopo, allora di cena, Licaone servì la carne di un uomo da lui sgozzato u squartato, ma Giove, accorgendosi dell’inganno, lo punì. Fece crollare tutto il suo meraviglioso palazzo. L’unico che rimase vivo fu proprio Licaone che, come seconda punizione, venne trasformato in ciò che più lo raffigurava: un lupo enorme e feroce che però era ancora in possesso di una mente umana.

Allora Licaone decise di vendicarsi. Scalò il monte Olimpo ed entrò nella stanza dove Giove dormiva. Mentre stava per sferrare il colpo mortale Giove si sveglia e riesce ad evitarlo. Allora costrinse Licaone a vagare per sempre tra i boschi nutrendosi di umani.

Questa è la leggenda della nascita del primo lupo mannaro.

La letteratura ha dato a tutti noi un’immagine del licantropo totalmente sbagliata:

non si diventa licantropi sopravvivendo al morso di uno di essi, ma ci si diventa perché si è vittima di una maledizione, perché ci si può diventare per errore oppure perché lo si vuole diventare.

Inoltre, si può anche nascere mannari, se una maledizione è stata tramandata di generazione in generazione oppure se è il bambino è nato durante un periodo di feste importanti come il natale.

Ci sono molti riti per guarire dalla licantropia come quelli che seguono:

Il soggetto doveva essere nudo, al centro di una stanza. Dodici fanciulle vergini devono danzargli attorno, e trafiggerlo con bacchette di biancospino. Quando il soggetto è completamente coperto di sangue e ferite, bisogna buttargli addosso aceto. Se sopravvive (sfido chiunque a sopravvivere), il soggetto è liberato dalla maledizione.
Un altro metodo per liberare un maledetto, è molto più ritualistico e difficile. Il rituale, deve essere eseguito in una foresta di abeti, in una notte di plenilunio. La cerimonia dovrà avere luogo a mezzanotte in punto, e la luna non deve essere coperta di nubi, il cielo deve essere sereno, senza nuvole. La persona che dovrà esorcizzare il licantropo, dovrà trovarsi sola, e dovrà, a mezzanotte, incidere la pelle del licantropo vicino al cuore, con un coltello d'argento. Il disegno che ne viene fuori, dovrà essere una stella a cinque punte. Poi dovrà ripetere una preghiera.
È meglio che il licantropo sia svenuto o addormentato, oppure si trasformerebbe subito. Un modo consigliato per tenere a bada il licantropo, è tracciargli attorno un pentagramma, sulle cui punte vi siano disegnati i cinque simboli cabalistici. Prima di procede con il rito, bisogna uccidere il licantropo o la persona che ha lanciato la maledizione al soggetto. se così non fosse, il soggetto tornerà a trasformarsi entro breve tempo. I soggetti che provengono da ceppi di famiglie di lupi mannari, non possono essere liberati.

Inoltre si possono anche uccidere i mannari, prendendo un paletto e “renderlo sacro” per poi conficcarlo nel cuore della bestia.

Per diventare licantropo invece si può:

L'uomo, con propositi malvagi, deve tracciare due cerchi concentrici sul terreno. Il tutto in una notte di plenilunio. Dopo avere fatto il secondo cerchio, si prepari una catasta di legna da ardere, formata di rami di pino o larice e di pioppo nero. Poi appende un paiolo di ferro al tripode. Poi fa cadere in esso quattro o cinque dei seguenti ingredienti: oppio, semi di papavero, aloe, giusquiamo, cicuta, prezzemolo, solanina, assafetida, che è una resina gommosa. Dopo avere rimestato il tutto, accende il fuoco, e lascia cuocere il tutto lentamente. Quando le fiamme sono alte, l'uomo recita ad alta voce: "Eletto di tutta la moltitudine infernale, ti prego di mandare qui la grande forma grigia che fa rabbrividire gli uomini. Vieni! Vieni! Vieni!"
Poi si toglie gli abiti, e si cinge i fianchi con una pelle di lupo. Si cosparge il corpo un unguento formato da: canfora, aconito, semi di anice, oppio, foglie di pioppo, sangue di pipistrello e nerofumo, mescolati con grasso fuso di gatto. Poi si devono respirare i fumi.
L'uomo cade in ginocchio, e recita la seguente preghiera: "Io chiedo, prego, imploro te, impareggiabile Spettro delle Tenebre, che tu faccia di me un lupo mannaro…un lupo mannaro!" poi, dopo un attimo di silenzio, riprende: " Fa di me un uomo che divora. Fa di me una donna che divora. Fa di me un bambino che divora. Fa di me un lupo mannaro!"
Finito il rituale, il soggetto dovrà fare uno scongiuro affinché non venga ucciso o ferito: " Fondi la pallottola, spunta il coltello, fa marcire il randello, accendi la paura nell'uomo, nella bestia e nel rettile, così che non possano afferrare il lupo grigio né strapparlo dal suo caldo nacondiglio. La mia parola è ferma, più ferma del sonno, più ferma della forza degli eroi."
Secondo me, ha lo stesso effetto di farsi un acido dopo avere letto un racconto.
Il secondo metodo è cospargersi il corpo con un unguento formato da varie porzioni di cicuta, giusquiamo, zafferano, semi di papavero, aloe, oppio, assafetida, solano e prezzemolo. Parte è cosparsa sul corpo, parte va fatta bollire in una pentola. Nel mentre di devono recitare varie invocazioni al Diavolo.

Direi proprio che questo è tutto e allora si passa ai vampiri!!!


I VAMPIRI

Con il termine "vampiro" si identifica lo spirito di una persona defunta o del suo cadavere, una creatura-simbolo delle forze del male che si agitano in una specie di vita quando "la luce del Sole é morta".
L'origine del Vampiro é antichissima e con diverse varianti, si perde nella notte dei tempi ed ha un notevole ruolo nella cultura di quasi ogni popolo.
L'origine del Vampiro si perde nella notte dei tempi, certi metodi osservati nelle necropoli preistoriche in cui grosse pietre sono piantate sul corpo dei morti per impedirgli di tornare dall'aldilà fa presupporre la credenza nel Vampiro.
Il più antico testo si legge in una tavoletta babilonese conservata al British Museum: una formula magica che serve a proteggere dai Demoni Notturni succhiatori di sangue,che erano gli Etimmé.
Gli antichi ebrei temevano l'Aluka (letteralmente "succhiatore di sangue"), un essere che assaliva i viandanti nel deserto.
La stessa Lilith, demone assiro diventato nella tradizione ebrea la prima e malvagia moglie di Adamo che era un demone del genere "Succubus", la variante femminile del genere "Incubus": golosa del seme umano entra di notte letto degli uomini e li prosciuga di ogni forza.
Da Lilith, le Lilin: queste succhiano il sangue dei bambini e se un bambino ride durante il sonno vuol dire che sta giocando con Lilith, per salvarlo occorre dire (possibilmente in ebraico) "Adamo, Eva, fuori Lilith!".


ALCUNI TIPI DI VAMPIRI

ADACHIGAHARA
spirito cannibale delle leggende giapponesi. Per salvare il principe, colto da una gravissima malattia che soltanto il sangue dei bimbi poteva guarire, ne uccise parecchi per lui.

BAJANG
E' un vampiro della Malesia, considerato maschile, che si presenta come un gatto e di norma assale i bambini.
Il Bajang può essere ridotto in schiavitù e trasformato in un demone servitore, ed è spesso tramandato da una generazione all'altra all'interno di una famiglia.
E' rinchiuso in un tabong (un vaso di bambù) protetto da vari incantesimi.
Quando è imprigionato, viene nutrito con uova e si rivolterà al suo padrone se non provvisto a sufficienza di cibo.
Il padrone di tale demone può liberarlo per scagliarlo contro un nemico, che generalmente muore di lì a poco di un male misterioso.
Secondo le tradizioni, il Bajang proviene dal corpo di un bambino nato morto.

LAMIA
I Lamia erano conosciuti nell'antica Roma e in Grecia.
Mostri discendenti da Lamia (quest'ultima deve il suo nome a "laimos" che significa "gola") .
Lamia era la figlia di Belo a sua volta figlio di Poseidone, regina della Libia.
Di lei s'invaghì Zeus dal quale ebbe dei figli ed il potere di potersi togliere e rimettersi gli occhi a suo piacimento.
Tutti i suoi figli,ad eccezione di Scilla, vennero uccisi da Era, moglie di Zeus.
Da allora, accecata dal dolore e dalla rabbia, Lamia cominciò a mordere ogni cosa, trasformando la sua faccia in una maschera da incubo e cominciando a divorare i figli degli altri.
Durante il giorno era inoffensiva, mentre riposava, ma al calar delle tenebre si svegliava, sinistro fantasma assetato di sangue dei bambini che prosciugava fino all'ultima goccia.
Questo serviva a spiegare misteriose malattie che avvenivano durante la canicola.
Infatti secondo un'altra tradizione sarebbe stata un Demone Meridiano e si diceva che se un giovane suonava sul Parnaso il flauto a mezzogiorno o a mezzanotte lei compariva e lo chiedeva in sposo, punendo con la morte un rifiuto.
Le Lamie furono chiamate dai latini Fasti, sorta di Demoni Alati che assalivano i bambini durante la notte.
Le Lamie come l'Empusa potevano assumere varie forme e se la Lamia veniva catturata viva si potevano salvare i bambini rimasti vivi nel ventre.

TALAMUR
Vampiro trovato in Australia.
Può comunicare con il mondo degli spiriti e richiamare una di queste entità affinchè diventi il suo servo e sia mandato tra i viventi.
Un ceppo dei Talamur può espellere la sua essenza perchè sottragga la vita rimasta in un cadavere fresco

IL VAMPIRISMO E LA FOBIA DELLA NOTTE

Origine di un incalcolabile numero di creature malvagie, la Notte è portatrice di malefici, in tutte le culture e in ogni genere di superstizione.
La sparizione del Sole induce istintivamente l'angoscia per la quale egli potrebbe non apparire più il mattino seguente, e induce la paura di essere abbandonati a l'oscurità eterna.
Questo è il presentimento della morte totale, in cui, privato del suo corpo, lo spirito è relegato nella notte perpetua.
L'uomo non è fatto per la Notte: di notte la vista umana si affievolisce; l'uomo è più fragile fisicamente; i malati muoiono più spesso di notte che di giorno.
Questa fatalità prende corpo attraverso i miti, le leggende e le varie credenze in entità superiori, pervase di volontà e coscienza ostili, che il Sole, protettore dell'uomo, allontanerà attraverso la luce del giorno.
Da questa distinzione traspare l'immagine deformata di un mondo di tipo manicheistico, fondato sul dualismo bene-giorno/male-notte, facce complementari della medesima cosa: l'Esistenza.
Quale che sia la natura delle energie che reggono l'universo e che ciclicamente mettono alla prova l'uomo, queste dovevano essere indicate e riconosciute con un Nome, per essere tollerate e concepite dalla mente umana.
Dare un nome, nominare, è dare una forma a ciò che forma non ha, imprigionare l'impalpabile o, almeno, illudersi di farlo.
Grazie al nome, il mago può può canalizzare contro un nemico la forza di entità evocate; egli può tentare di controllare queste potenze attraverso l'invocazione del loro nome, le suppliche o gli scongiuri.
La più forte scongiura della paura è il riso, da cui ad esempio, derivano manifestazioni collettive come la mascherata di Halloween.
Purtroppo il riso non è la sola arma utilizzata: Vampiri e Stregoni sono probabilmente i migliori esempi di scongiura del male, ricoprendo un ruolo di catalizzatori di molti nefasti eventi o, addirittura, di emissari del male stesso.
Sia gli stregoni, e più in genberale le streghe, che i vampiri, hanno fornito l'opportunità alle masse, di crare vere e proprie psicosi collettive in diverse epoche, in modo da scongiurare o ricacciare il male, attraverso la distruzione fisica dei suoi rappresentanti (tutti sono più o meno al corrente della grande quantità di vittime "umane" che queste psicosi hanno creato)

A cura di TidusX e Ares