INFORMAZIONI VARIE SUL GIOCO

NOME GIOCO: VOLTAGE FIGHTER GOWCAIZER
GENERE DI GIOCO: PICCHIADURO AD INCONTRI
SOFTWARE HOUSE: TECHNOS JAPAN CORP.
FORMATO: NEO GEO
ANNO DI RILASCIO: 1995
TESTATO CON: NEORAGE X XP

PROLOGO:

E con questi poteri… sconfiggerò il male! Yattà!



VFG, un mix di tette e cazzotti formato anime tutt’altro che riuscito. L’ennesimo...


GRAFICA:
Personaggi grandi ma lenti e pixellosi, anche se con diverse animazioni. Movimenti macchinosi, sfondi indicati ai vari lottatori, ma nessuno mi è rimasto particolarmente in mente, un po’ banali e a volte confusionari. Peccato perché gli sprite sono bene disegnati, nel classico stile cartoonesco giapponese e la meravigliosa presentazione invoglia sicuramente a giocare, lasciando poi inevitabilmente delusi.

SONORO: Nella media. Niente di che, dopotutto non è mai l’aspetto più curato di un picchiaduro in genere. Le musichette cercano di creare atmosfera senza riuscirci granché. Meglio spegnere le casse e mettere su un cd degli Iron Maiden…

GIOCABILITA': Risente soprattutto della lentezza e della macchinosità dei movimenti degli omini. Le mosse speciali non sono granché difficili da realizzare, il che consente di impratichirsi abbastanza velocemente. La possibilità di “rubare” alla fine di ogni incontro vinto, le tecniche degli avversari è un curioso spunto di novità. Peccato che purtroppo l’idea, seppur buona, non porta a veri vantaggi nel gioco vero e proprio. Spesso non userete queste nuove megamosse appena imparate.

LONGEVITA': I lottatori sono pochini (solo dieci) ma vari e accattivanti nel look. La difficoltà è ben calibrata e sicuramente VFG qualche oretta di svago, soprattutto ai maniaci del genere (e delle donnine stile anime), la può di certo garantire.


GLOBALE:
Un’occasione sprecata. Un lavoro che poteva essere buono lasciato però a metà, così da fargli raggiungere una sufficienza scarsa. La possibilità di imparare tecniche nuove dagli avversari abbattuti è sicuramente un’idea originale e interessante, ma andava forse sviluppata meglio, magari rendendo più determinante questo aspetto nella scalata verso l’ultimo boss. Ma non tutte le ciambelle escono col buco e questo VFG ne è l’esempio concreto. Sicuramente sono da lodare gli sforzi della Technos di creare qualcosa di diverso dal solito clone di Street Fighter 2, ma il risultato è un giochillo che non sa ne di carne ne di pesce e che dopo qualche partita, finisce inevitabilmente nel dimenticatoio. Peccato davvero, perché anche lo stile dei personaggi, quasi più dei supppa-hero stile jappo che dei lottatori veri e propri, combinato alla sopraccitata opzione di aggiungere una mossa presa dall’avversario, poteva dar luogo finalmente a qualcosa di diverso e di bello. Peccato che Gowcaizer sia solo un pochino diverso e molto distante dall’essere “bello”.
Giudizio
%
Grafica
50
Sonoro
60
Giocabilità
50
Longevità
60
Totale
60

 

 

Recensione ad opera di: Raggio Gamma